Storia della scuola
L’istituto “Andrea Mantegna” nato nel 1986 come sede coordinata del “Caterina De Medici” di Gardone Riviera, grazie alla risposta qualificata che ha saputo fornire nella formazione del settore turistico alberghiero e della ristorazione, l’Istituto alberghiero di Brescia ha in breve acquisito un’identità ben individuata e ha dimostrato vitalità e dinamismo tali da crescere con grande celerità, aumentando il numero di iscritti in misura considerevole e riuscendo ad inserirsi nel contesto territoriale di appartenenza nel ruolo di valido interlocutore delle realtà istituzionali.
Nell’anno scolastico 2000/01 ha ottenuto l’autonomia con propri docenti, presidenza, servizi amministrativi e dal settembre 2009 anche un nuovo, moderno edificio per la sede centrale nel quartiere di Chiesanuova, dislocata in posizione ben servita dalla rete urbana dei trasporti pubblici pur se decentrata (è la scuola più prossima alla rete autostradale Milano-Venezia, a soli due chilometri dal casello di Brescia Ovest).
Il successo riscontrato presso l’utenza passa attraverso l’impegno e la riconversione delle risorse umane e materiali ma soprattutto attraverso il lavoro dei docenti, all’opera in commissioni e sottocommissioni di studio per perfezionare la didattica, i servizi di orientamento e di accoglienza, l’organizzazione dei laboratori di settore e per creare collegamenti col mondo del lavoro e dell’imprenditoria, dell’università e della formazione.
Il patrimonio di esperienza costruito negli anni, con la capitalizzazione delle buone prassi e la promozione delle eccellenze, ha consentito di raggiungere competenze di alto livello. Tra gli aspetti determinanti la continua, forte spinta espansionistica che l’ha portato a diventare l’istituto alberghiero di maggiori dimensioni di tutta la provincia, si possono annoverare la partecipazione a gare e concorsi professionali insieme ad un fitto calendario di ricorrenze e di appuntamenti consolidati in manifestazioni di settore e istituzionali, la realizzazione di scambi culturali anche con l’estero e l’attivazione di numerosi progetti mirati a coniugare sapere e saper fare.
Attestati di eccellente professionalità vengono rilasciati agli alunni in occasione degli stage in azienda; esperti esterni delle associazioni di categoria mettono a disposizione le proprie competenze nei corsi di specializzazione e, viceversa, l’Istituto si apre volentieri ai rapporti di sinergia culturale, professionale ed operativa. Nell’ottica dell’attenzione ai bisogni dell’utenza, avvalendosi degli ambiti di flessibilità previsti dal D.P.R. 275/99 per ampliare l’offerta formativa, è stata progressivamente promossa una didattica laboratoriale, mirata alla personalizzazione dei percorsi e che privilegia l’unità del sapere.
Negli anni più recenti della sua ventennale esistenza è stata scuola capofila o parte attiva in importanti lavori di progettazione a livello regionale; per le sue peculiari caratteristiche formative, per la ricchezza delle potenzialità già estrinsecate e per quelle “in fieri”, ha offerto e offre quindi un contributo non indifferente al progresso del settore turistico alberghiero del territorio bresciano e alla diffusione della cultura dell’accoglienza con i suoi connotati tipici italiani. Non per nulla Enti locali e Uffici scolastici della Provincia e della Regione hanno varato ingenti investimenti pubblici e piani programmatici di ampia portata costruendo aule moderne e impiantando laboratori funzionali e ben attrezzati, richiedendo la collaborazione all’interno di eventi e manifestazioni di spicco, seguendo esperienze metodologico-didattiche quali la sperimentazione dei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale o i progetti a carattere internazionale (ad es. INDIE, in collaborazione con il British Council), autorizzando l’attivazione di indirizzi di studio in precedenza assenti a livello statale, ecc.
Lo stesso nome dell’Istituto, risultato di lunghe riflessioni e di un appassionato dibattito interno, non rappresenta una mera etichetta convenzionale ma intende esprimere le aspirazioni della sua anima più autentica, confortate dagli attuali orientamenti europei sulla valorizzazione della cultura tecnico-professionale, oltre alla volontà di ritagliarsi uno spazio e una fisionomia precisi nel contesto di appartenenza. In altri termini, si è cercato sia di differenziarsi da scelte scontate o riduttive legate alla tradizione enogastronomica nazionale o locale, sia di evocare la ricerca dell’unione tra aspetti teorici e aspetti professionali-operativi del sapere. Il riferimento ad un personaggio lombardo di grande fama e ad un artista vissuto all’epoca delle corti rinascimentali ha quindi il significato di richiamare l’attenzione sui traguardi ambiziosi a cui conduce la passione per il proprio lavoro e su una cultura globale dell’ospitalità.
Il know how acquisito, l’articolazione del piano di studi, l’elaborazione di un orario che dà spazio ad attività pratiche pianificate e, in generale, la gestione di un sistema complesso di vaste proporzioni, hanno ormai conquistato un’innegabile organicità, in linea con le indicazioni di specializzazione nell’ambito territoriale cittadino ma soprattutto coerentemente con il passato e la sua identità vocata alla formazione nel settore turistico alberghiero.
L’Istituto raccoglie utenza delle scuole medie della città e di molti paesi della provincia, in particolare a Nord e a Ovest, oltre che delle province di Cremona e di Bergamo. Da una parte, un’offerta formativa puntata sulla personalizzazione del percorso di studi cerca di valorizzare caratteristiche e potenzialità di studenti dalla provenienza piuttosto eterogenea dal punto di vista culturale e sociale, mentre dall’altra i rapporti assidui con gli Enti Locali tendono al raccordo sinergico per promuovere un impiego efficace e integrato delle risorse umane, realizzare un utilizzo finalizzato delle risorse finanziarie, gestire in modo integrato e concordato le strutture scolastiche anche al di fuori degli orari di lezione.
Da tempo è attivo un Sistema interno di Gestione della Qualità teso al miglioramento continuo dei processi e dell’organizzazione, con ricaduta sulle relative attività. Ogni anno vengono individuati obiettivi precisi intorno ai quali concentrare l’azione, soggetti a verifica periodica. L’attenzione è volta al soddisfacimento delle aspettative non solo di studenti e famiglie ma anche del personale docente e non docente (la cui formazione è considerata particolarmente importante), di enti, organizzazioni e imprese collegate al territorio. Gli strumenti di rilevazione sono costituiti dalle indagini strutturate per l’analisi dei bisogni, dalle indagini sul grado di soddisfazione rispetto ai servizi offerti, dalla gestione dei reclami.
L’autovalutazione di istituto è interpretata come modus operandi e uno strumento a supporto di tutte le componenti per favorire la comunicazione, rilevare le criticità e cercare soluzioni.